Il mondo pizza dopo il coronavirus

settembre 2020

L’anno 2020 entrerà nella storia come quello, dove un virus ha sconvolto gli equilibri di un mondo unito dal punto di vista socio-economico.

Dobbiamo renderci conto che la società come l’abbiamo vissuta fino alla pandemia che stiamo vivendo non esiste più. Dobbiamo abituarci a ricostruire un modello di società che tenga conto di valori come: solidarietà, rispetto umano, uguaglianza. Tutti virtù che fino a ieri erano lasciate alla sensibilità dei più, ma che da domani saranno importantissime per la sopravvivenza delle piccole attività produttrici italiane.

Dal momento che il Governo italiano ci darà ordine di tornare alla “normalità” moltissimi saranno i problemi per le nostre attività di ristorazione. Le norme igienico sanitarie saranno sotto i riflettori dei preposti al controllo, specialmente riguardo la distanza sociale e le protezioni individuali, che limiteranno le capienze dei locali Pizzerie o ristoranti pizzerie con servizio ai tavoli. Il 100% della capacità produttiva del prima coronavirus non sarà più attuabile. Questo creerà un problema economico che impedirà il recupero dei mancati guadagni dovuti alla chiusura forzata di tutto il paese Italia. Anche in ambito lavorativo, sicuramente si amplieranno le distanze di lavoro di tutte le maestranze impiegate nelle attività ricettive, tale prassi modificherà modi e tempi di lavoro che influenzeranno la capacità produttiva delle aziende.

Anche l’aspetto economico di ogni attività di ristorazione, avrà bisogno di nuove risorse da inserire nelle imprese per superare il fermo imposto per colpa della pandemia. Tutti gli stati anno attivato strumenti economici che permettono di trovare fondi, per far fronte a questo momento storico particolare.

Le attività a conduzione famigliare o con pochissime risorse umane come potranno superare questo momento difficile? 

Con i 600 euro che il governo ha messo a disposizione per le partite iva, oppure con la cassa integrazione speciale (che peraltro ancora molti non hanno ricevuto) da utilizzare solo per il periodo di fermo imposto, si riuscirà a superare momenti di difficoltà?

Il sottoscritto non crede che queste misure riescano a far superare le problematiche a tutti i pizzaioli di oggi che lavorano a partita iva, occorrerà innanzitutto capire l’importanza di unirsi, di mettere da parte il proprio sapere (che rimarrà sempre una proprietà individuale) e cominciare a esprimere una forza nazionale per affrontare le difficoltà che il futuro sta già mettendoci di fronte.

Occorre riuscire a capire che il prossimo futuro si supererà se tutto il mondo pizza si unisce cercando di mettere insieme tutte le idee, le esperienze e le professionalità di ognuno al servizio di tutto il comparto. Condividere le problematiche che si presenteranno nel lavoro, sarà a livello psicologico, un deterrente importantissimo per superare le emergenze che avremo davanti.

Un esempio: a livello sanitario da più parti dell’Italia si sono attivate delle raccolte fondi per aiutare gli ospedali e le strutture sanitarie ad affrontare l’emergenza perché il governo italiano non era in grado di garantire le risorse necessarie alla situazione drammatica. Questa problematica si presenterà anche nel nostro settore produttivo quando si tornerà a lavorare all’interno  dei pubblici esercizi che fino ad oggi hanno lavorato all’esterno.

Se il mondo della pizza è intelligente e vuole continuare a rappresentare a pieno titolo il ruolo nella società che ha svolto fino al pre covid, dovrà dotarsi di strumenti lavorativi capaci di affrontare il nuovo periodo lavorativo che ci si prospetta. Un periodo in cui la società avrà per effetto del coronavirus un contraccolpo economico che genererà perdita di lavoro, difficoltà economiche e diminuzione dei consumi interni. Ma attiverà anche nuovi mestieri, nuove risorse economiche che nel giro di un medio periodo potranno influire positivamente nel comparto lavorativo.

Vorrei terminare invitando tutti i pizzaioli, le associazioni, federazioni, sindacati, organizzazioni di vario tipo messe in campo da pizzaioli ad aprire un tavolo di lavoro per affrontare il cambiamento che la nuova epoca storica ci mette a disposizione.

Renato Andrenelli